Il pupazzo di neve di Michelangelo

Il pupazzo di neve di Michelangelo

Il 20 gennaio del 1494, a Firenze vi fu una eccezionale nevicata.
Piero de’ Medici, detto “il Fatuo”, che dalla morte del padre, Lorenzo il Magnifico, governava Firenze, volle celebrare questo evento straordinario. Decise quindi che venisse realizzato il pupazzo di neve più bello e maestoso che mai fosse stato visto, una vera e propria statua di ghiaccio e neve che avrebbe dovuto lasciare a bocca aperta tutti i fiorentini e suscitare l’invidia di tutti i ragazzini che in quel momento si stavano cimentando nella realizzazione del loro umile pupazzo di neve.
Dopo la morte di Lorenzo il Magnifico, Michelangelo si era ritrovato senza committenti e di conseguenza senza casa, tanto da dover tornare in quella di suo padre Lodovico, che a malincuore lo aveva accolto, lamentandosi del fallimento del figlio.

Michelangelo, che mal sopportava questa umiliazione, e che covava rabbia, era ormai troppo vecchio per poter tornare a bottega dal Ghirlandaio o da qualsiasi altro maestro, ma ancora troppo giovane per mettersi a lavorare in proprio.
Piero il Fatuo gli commissionò la realizzazione della statua di neve; Michelangelo non ne era certo entusiasta, ma l’occasione che gli si presentava era quella di rientrare alla corte medicea e quindi accettò la scommessa.
Tutto ciò che Michelangelo toccava si trasformava in capolavoro, anche della semplice neve…
Si dedicò alla realizzazione del pupazzo con tutta la passione propria del grande artista e ne venne fuori un Ercole alto quasi due metri, le cui fattezze pare fossero perfette e che riuscì a stupire i fiorentini i quali addirittura fecero la fila per vederlo nel giardino di Via Larga.
La mostra durò ben otto giorni, prima che la statua si sciogliesse ed i suoi resti fossero spazzati via con il resto della neve sporca e fangosa.
Il successo riscontrato, valse al grande scultore di Caprese la riammissione a Palazzo Medici e la ripresa dei rapporti con Piero, che gli assegnò la stessa stanza che occupava ai tempi del Magnifico.
Luca Landucci scrisse: “Volendo, come giovane, far fare nel mezzo della sua corte una statua di neve, si ricordò di Michelangelo e, fattolo cercare, gli fece far la sua statua e volse che in casa restasse come al tempo del padre”.

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