Il duplice omicidio di Pico della Mirandola e Poliziano

Per lungo tempo si è creduto che Pico della Mirandola e Agnolo Poliziano siano morti a causa di una malattia venerea, fino a qui nulla di strano perché nel corso della storia moltissimi artisti si spensero per malattie simili. Una diversa teoria è svelata dallo storico dell’arte Silvano Vicenti, in uno studio non ancora ufficiale, una clamorosa rivelazione che potrebbe riscrivere la storia. I due filosofi morirono avvelenati con l’arsenico, il mandante di questo duplice omicidio è una figura di là di ogni sospetto: Piero de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico. Piero il Fatuo probabilmente è il mandante che commissionò quest’assassinio, ricordando che Poliziano fu anche suo precettore. Che cosa spinse il primogenito di Lorenzo il Magnifico a ordire tale crimine? Il movente più credibile è l’odio politico verso Pico della Mirandola e Agnolo Poliziano, entrambi seguaci del frate domenicano Girolamo Savonarola, che salì al potere con il suo governo “cristianissimo” dopo aver cacciato i Medici da Firenze il 9 novembre del 1494. Se questa nuova teoria fosse provata e certa ci sarebbe una nuova lettura della storia. Per quale mano i due illustri personaggi morirono? Il sicario è, dunque, molto probabilmente il segretario personale di Pico della Mirandola: Cristoforo da Casalmaggiore, coadiuvato dal fratello Martino che somministrarono l’arsenico ai due sfortunati intellettuali, che morirono a poche settimane l’uno dall’altro, alla fine del 1494. Cristoforo da Casalmaggiore era un casalese che fu corrotto da Piero il Fatuo con molti denari. A breve distanza dai due decessi i dottori di allora, dopo le due autopsie eseguite in modo sommario, parlarono d’intossicazione, questo però non convince il Vinceti perché sostiene che si tratti di due casi di avvelenamento da arsenico, presente nei resti ossei in misura da cinquanta a cento volte superiore a quella tollerata dall’organismo. Piero il Fatuo, non solo agì contro Pico della Mirandola e Agnolo Poliziano per una questione politica, ma fu mosso dalla profonda gelosia e odio verso i due perché il padre Lorenzo li considerava straordinarie personalità. Il Vincenti allarga, inoltre, la lista di altri possibili mandanti, addirittura sospetta di Papa Alessandro VI Borgia, che detestava Savonarola e il filosofo Marsilio Ficino, accusato di stregoneria e negromanzia proprio da Pico e Poliziano. Chi uccise allora Pico della Mirandola e Agnolo Poliziano? Questo caso di duplice omicidio è ancora avvolto nel mistero, nel complotto di potenti e di personaggi senza scrupolo, magari il tempo ci darà le risposte con nuove indagini! 

 

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