Piazza del Nettuno a Bologna

Nel 1563 Papa Pio IV° Medici riesce a chiudere il lungo e combattuto Concilio di Trento, che era iniziato nel 1545. Il papa vuole celebrare la conclusione del Concilio con festeggiamenti e opere d’arte nelle città del suo regno. A Bologna la funzione di Legato Pontificio era a nome del card. Carlo Borromeo (poi santo) nipote del papa che però si era fatto sostituire dal vice-legato Cesi.
Il papa ordina che sia costruito il Palazzo dell’Archiginnasio, che avrebbe unificato le scuole universitarie in una sola sede, con l’intento di tenerle sotto controllo. In brevissimo tempo vengono distrutte decine di case che erano nella zona e Antonio Morandi riesce a costruire l’edificio in soli 180 giorni.
Il palazzo è lungo metri 139 e il portico ha 30 archi, con le insegne pontificie agli spigoli estremi. Come si può vedere nella via omonima, l’Archiginnasio impedisce definitivamente lo sviluppo del transetto progettato per la basilica di S.Petronio.
Inoltre, il papa vuole celebrare la conclusione del Concilio con una nuova piazza vicina a quella Maggiore. Questa nuova piazza sarà quella del Nettuno. Anche qui vengono sbancate decine di case e progettata una monumentale fontana al centro, che avrà il solo scopo di abbellimento, ma non per prendere acqua. Il progetto è dell’architetto Tommaso Laureti di Palermo, il quale fa anche una fontana addossata al Palazzo Comunale da cui i bolognesi potevano attingere (adesso, questa fontana è sulla via Ugo Bassi). Viene dato l’incarico allo scultore Jean de Boulogne, già conosciuto a Firenze, di modellare il dio Nettuno che domina i flutti marini. La statua avrebbe dovuto essere fusa in bronzo da un fonditore esperto, che poi rifiutò l’incarico e dovette fare la fusione il Giambologna stesso, benché non esperto (l’opera venne terminata nel 1566). L’acqua veniva dalla cisterna di Valverde dove arriva un canale sotterraneo lungo 18 chilometri (perfetta pendenza del 1/1000), scavato nel I° secolo a.C. dal fiume Setta, prima della sua immissione nel Reno a Sasso Marconi. La statua è alta m. 3,20 e pesa q.li 22, i bolognesi lo chiamano “al zigant”. Sotto, ci sono le sirene, i delfini e i venti che spruzzano da 38 zampilli. = Simbologia dell’Eneide di Virgilio: Nettuno placa il mare, che era stato agitato da Eolo su istigazione di Giunone. Questa dea voleva proteggere Cartagine, e cercava d’impedire alla nave di Enea di approdare nella penisola, sapendo che Enea (detto “il pio”, protetto da Venere), avrebbe fondato la civiltà italica di Roma, e che Roma avrebbe poi distrutto Cartagine.
Papa Pio IV°era cultore di letteratura classica, si volle identificare con Nettuno perché aveva placato i contrasti ed era riuscito a chiudere il lungo e burrascoso Concilio di Trento (1545-1563). Il tridente, che poi diventò il simbolo della Maserati, è tenuto dietro e la mano sinistra calma le onde del mare. Nei fianchi della vasca è scritto: 1564 = “Fori ornamento” (per abbellire la piazza), “Populi commodo”, “Aere publico” (pagato con l’erario dai commercianti e artigiani bolognesi); e c’è lo stemma con le palle medicee di Papa Pio IV° (che ordinò il massacro di 2000 cristiani valdesi nel 1561 in Calabria e che proibì la lettura della Bibbia ai laici perché “pericolosa”). Verso l’incrocio di via Ugo Bassi c’è un punto di visuale che …incuriosisce le turiste. Faccio un appello a tutti quelli che amano la nostra città: se vedete che ci sono persone sedute sul bordo della vasca, avvisate subito i vigili urbani perché è un reato (si tratta di un monumento nazionale) e non si deve permettere che sbattano le scarpe sui marmi del ‘500. Grazie.  Di lato, nel muro a “scarpa” del Palazzo Comunale sono rimaste le misure del mercato. Contro il Palazzo Comunale c’è il SACRARIO DEI PARTIGIANI della Resistenza 1943-1945, che lì venivano tenuti in piedi tutta la notte e fucilati all’alba dai fascisti. Alcuni partigiani erano ancora ragazzini. Si vedono i fori delle pallottole nel muro.
PIAZZA COPERTA: ex Sala Borsa (mercato dei grani e delle sementi). Sotto il pavimento di vetro si vedono le tracce della Basilica romana e del Foro. Si vede anche che c’era una cisterna e resti di costruzioni romane e medievali.
Qui Ulisse Aldrovandi teneva l’Orto dei Semplici (1568). Poi ci fu la scuderia del Legato, e nel secolo scorso c’era la Borsa di Commercio. La costruzione è liberty, 1880-1884. Poi c’è stata una palestra e una banca, e adesso c’è la Biblioteca Multimediale Comunale.

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